Tra il 26 Ottobre 2020 e il 6 Novembre 2020 si è tenuto il buildingSMART International (bSI) Virtual Summit 2020. In questo articolo condividiamo brevemente gli argomenti trattati in alcune delle sessioni che abbiamo seguito. Suddividiamo gli argomenti in:

  1. Le novità dei programmi e progetti bSI
  2. Awards 2020
  3. Aggiornamenti dalle Rooms

Avete perso il Summit o siete interessati a rivederne alcuni punti? Seguiteci e continuate a leggere di seguito!

Le novità dei programmi e progetti buildingSMART International (bSI)

Saper lavorare in IFC: abilitante alla professione in Italia e all’estero

La comunità internazionale di buildingSMART International continua a crescere: ormai in molti paesi del mondo IFC è scelto e/o imposto per lo scambio di modelli BIM. Saper lavorare con IFC è di fatti diventato abilitante non solo per operare in Italia, ma anche all’estero.

In questo contesto, il ruolo di bSI assume sempre maggiore rilevanza. Ma come lavora nella pratica bSI?

Il processo di buildingSmart: dal requisito al suo soddisfacimento

Il processo di buidingSmart prevede la formulazione di standard demand driven, tramite l’interazione tra:

  • gli utenti che definiscono i requisiti (what is needed?)
  • i programmi e i progetti di bSI che definiscono gli standard e le buone pratiche (how can we support?)
  • i software vendors che forniscono soluzioni innovative e implementano gli standard (what can we provide?)

Durante questo summit, ll nostro consulente Evandro Alfieri ha avuto la possibilità di parlare dell’importanza del coinvolgimento dei software vendors per la validazione degli standard, portando l’esempio dell’IFCRail Implementers Forum, del quale è coordinatore.

Per saperne di più sul progetto, leggi il nostro precedente articolo sull’argomento.

“MVD is the exchange standard, IFC is not!”

Un’affermazione chiara e concisa, ripetuta più volte dal nuovo technical director di buildingSMART International. In questo summit ha mostrato la futura struttura di IFC, il nuovo prototipo di dizionario bsDD e il lavoro in corso sull’IDS (Information Delivery Specification), in accordo con gli standard europei sul livello di fabbisogno informativo. Sicuramente interessante la carrellata sui termini e sugli acronimi utilizzati da bSI: qui il video.

Tech Experts Session: applicazioni e innovazioni

In questa sessione sono stati presentati alcuni progetti e applicazioni sviluppati da esperti che ogni giorno utilizzano lo standard IFC per proporre soluzioni innovative. Tra i più interessanti registriamo l’intervento di Dion Moult (Landlease), che ha mostrato il crescente numero di soluzioni open source disponibili per il settore AEC e il loro potenziale. Il video dell’intervento è disponibile qui.

Importante anche il contributo di Neil Peterson (ODA), che ha esplorato la gamma di soluzioni e toolkit sviluppate da Open Design Alliance, l’organizzazione non-profit che dall’anno scorso collabora con bSI per lo sviluppo precoce di SDK a supporto degli standard IFC di nuova creazione.

Creare un ecosistema di Digital Twin

Durante la sessione sono stati presentati i contenuti del framework proposto dal Digital Twins Working Group (DTWG) di bSI, riassunti nel paper Enabling an ecosystem of Digital Twins(disponibile qui). A più riprese è stata ribadita l’importanza del concetto di ecosistema di DT come driver per l’interoperabilità, e l’importanza dell’integrità del dato al fine di creare un’ecosistema efficiente di DT.

A seguire, una serie di iniziate interessanti, tra cui:

  • la piattaforma di E-construction: un sistema messo a disposizione dal governo Estone per connettere i dati del Building Registry con un modello tridimensionale della città
  • il National Digital Twin Program di CDBB (Centre for Digital Built Britain) e la pubblicazione “The pathway towards an Information Management Framework” (disponibile qui), che si propone di abilitare e dare lo slancio alla realizzazione dei DT
  • la piattaforma Azure, attraverso la quale l’azienda di Redmond mira a fornire gemelli digitali per diversi settori

I prossimi passi del gruppo di lavoro?

  • Creare una pagina all’interno del sito web di bSI, per presentare il WG e mostrare best practice
  • Interagire con persone al di fuori del WG
  • Lavorare ai prossimi passi verso il tema dell’interoperabilità tra DT
  • Ricercare stakeholders interessati a sviluppare l’argomento

Awards Novembre 2020

openBIM per l’approvvigionamento

Nella categoria Handover quest’anno vince il progetto norvegese Vestfold Hospital – The Tønsberg Project, che ha integrato i processi di approvvigionamento con un server IFC. I prodotti scelti per l’approvvigionamento vengono ricercati, tramite codice a barre, all’interno di un catalogo digitale di prodotti. Le informazioni provenienti dal catalogo, restituite secondo i product data templates concordati, vengono quindi utilizzate per aggiornare automaticamente il modello digitale dell’opera nel server IFC.

openBIM per una costruzione ottimizzata

Nella categoria Construction si aggiudica il premio “Project Celsius” della svedese Byggstyrning. Il progetto è riuscito a colmare il divario tra gli uffici e il lavoro sul campo, abilitando tutti i lavoratori all’uso di piattaforma openBIM, riuscendo a scavalcare la produzione di disegni tradizionali e ad utilizzare il modello openBIM in vece dei documenti legali di costruzione. Il risultato è stato notevole: la costruzione è terminata con 2 mesi di anticipo, ad un costo minore di quanto fosse stato preventivato e con una riduzione dell’80% di rilavorazioni dovute a errori di progettazione.

Ponti norvegesi e linked data: parola d’ordine “collegare”

Altro progetto innovativo, premiato con l’award per la categoria Client Leadership, è quello della Norwegian Public Roads Administration chiamatoMachine Readable Norwegian Classification Manual for Bridge Registrations. Open linked data e semantic web sono le principali tecnologie utilizzate dall’amministrazione norvegese per convertire l’attuale sistema di classificazione (descritto in manuali PDF) in un formato aperto machine-readable, al fine di consentire una classificazione automatizzata e consistente di ponti e infrastrutture nazionali. Nel fare ciò, diverse software house hanno collaborato con l’amministrazione per implementare queste tecnologie direttamente nei loro strumenti.

Se il CDE necessario non esiste, perché non crearlo?

Attraversare il canale di Panama grazie a un ponte strallato di 7 km, 17 sezioni di viadotto, 5 canali sottomarini e una quarantina di strade, con una vita utile di 100 anni e possibilmente riducendo al minimo l’impatto sulla vegetazione di mangrovie autoctone dell’area. Una sfida anche per il colosso cinese CCCC Highway Consultants CO., che si aggiudica l’award per la categoria Design con il progetto openBIM-OSIS integrated design of Panama Canal 4th Bridge.

La complessità del progetto e l’ampio numero di tool utilizzati (11) ha richiesto lo sviluppo di un vero e proprio sistema di integrazione (OSIS, Open Systematic Integrated Solution). Un sistema composto da uno schema di dati e tre software: uno per la modellazione BIM, uno per analisi e verifiche, più un CDE per la collaborazione. In quest’ultimo, un motore di ricerca basato su Elasticsearch interagisce con i dati IFC presenti.

L’openBIM per la gestione del rischio e della sicurezza

L’Università di Manchester si aggiudica l’award per la categoria Professional Research, grazie ad un progetto volto a migliorare la gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nei progetti di costruzione. In particolare, l’innovazione si basa sullo sviluppo di uno strumento per identificare, evidenziare e suggerire un trattamento per i rischi per la sicurezza delle costruzioni su di una piattaforma BIM basata sul web.

Il tutto è stato possibile grazie allo sviluppo di un collegamento semantico tra l’ontologia HSE e le classi IfcOWL. Questo “ponte” può fornire un database di conoscenze ai progettisti che possono accedere facilmente alle informazioni sul trattamento dei rischi eventualmente presenti nel progetto.

Integrazione di sistemi tramite IFC: oltre lo scambio file

Una società italiana, ACCA Software, vince per il secondo anno il premio nella Technical Category. La novità di quest’anno è la possibilità di utilizzare IFC per l’integrazione tra sistemi.  Un passo avanti, quindi, rispetto al solo scambio di file. usIFC Server è un repository nel cloud strutturato secondo il formato IFC. Inoltre, i dati in esso contenuti vengono richiamati e modificati tramite APIs da applicazioni terze. Esempi sonoi Revit o applicazioni di realtà virtuale.

openBIM data pipelines: usare IFC come formato nativo

Anche Landlease vince un premio nella Technical Category, mostrando un progetto “nativo IFC”, senza l’utilizzo di software proprietari. Per farlo, hanno utilizzato una catena di tool open source. Esempi sono Blender BIM, IFC diff, Bimtester, IFC patch, IFC CSV, IFC Cobie, IFC clash.

Volete saperne di più sugli Awards 2020? Consultate la pagina del sito ufficiale qui.

Aggiornamenti dalle Rooms

Building room: FM Task Force

Durante la sessione della Building Room, è stata presentata una nuova iniziativa, che prevede la creazione di una FM task force. Questa task force ha lo scopo di rappresentare l’industria FM nello sviluppo dell’openBIM e dell’ecosistema dei Digital Twins e, soprattutto, di sviluppare un protocollo FMBIM e una specifica di consegna delle informazioni basata sulla ISO41001, che renderà più facile la consegna, il trasferimento e la revisione dei dati per il FM.

Airport room: Il Digital Twin per la gestione degli asset aeroportuali

L’espansione di metodologie innovative per le grandi infrastrutture continua, coinvolgendo anche gli aeroporti. Si tratta sicuramente di un ambito complesso, in cui rientrano molteplici fattori, tra cui anche la sicurezza e la gestione dei Big Data. Nonostante ciò, sono in corso diverse iniziative per gestire in modo efficiente i dati sul ciclo di vita delle risorse aeroportuali attraverso il “Digital Twin” ed è proprio in questa occasione che si è potuto confrontare le diverse pratiche e i migliori approcci utilizzati.

ISO 12006, ISO 23387, ISO 23386, ISO 29481, ISO 16739, ISO 16757, prEN 17539: la Product Room NON sta dando i numeri!

La Product Room sta lavorando sui processi, gli standard e le tecnologie che permettono di passare, digitalmente, dall’espressione di un requisito alla scelta di un prodotto configurato. Il percorso passa dall’utilizzo di dizionari, al metodo per la definizione di proprietà, alla definizione di product data templates, e all’espressione dei livelli di fabbisogno informativo.

Railway room: la validazione del nuovo IFC4.3

Stakeholders, software vendors e support tecnico stanno lavorando insieme all’interno del progetto IFCRail per validare e finalizzare il nuovo standard IFC 4.3. Tale standard copre, oltre al dominio ferroviario, anche altre infrastrutture quali strade, ponti, porti e presto gallerie.

 

Volete scoprire qualcosa in più sulle ultime news dalle Rooms? Potreste trovare qualche novità a questo link.